Windows Phone ha conquistato l’Italia

di Gianni Puglisi Commenta

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In molti, probabilmente, non lo avrebbero mai detto ma Windows Phone, il sistema operativo per device mobile reso disponibile dalla azienda made in Redmond, sta riscuotendo gran successo tra gli utenti e in particolare tra quelli italiani.

A darne notizia è la Kantar Worldpanel ComTech che, appunto, ha pubblicato i dati relativi alle vendite degli smartphone nelle 12 settimane precedenti alle vacanze di Natale.

Attenendosi a tali dati tra i mercati di maggiore rilevanza l’Italia è quello che ha visto crescere, e non di poco, la presena dell’OS mobile di Microsoft.

La percentuale va ben oltre il 10% rispetto allo stesso periodo del 2011.

L’incremento della diffusione di Windows Phone sul territorio nazionale è stato sicuramente dettato dalla commercializzazione di device quali il Nokia Lumia 920 e il Nokia Lumia 820.

Il dato in questione assume ancor più rilevanza se si consdiera il fatto che dopo il netto calo delle vendite di smartphone bsati sul sistema operativo mobile di Microsoft dettato dall’impossibilità di aggiornare i vecchi modelli basati su Windows Phone 7.5 c’è stato un vero e propro boom dovuto, essenzialmente, all’arrivo sul mercato di Windows Phone 8.

La quota di mercato di Windows Phone in italia è infatti aumentata passando dal precedente 2,8% al 13,9%.

Detta in altri termini gli utenti italiani hanno contribuito più di tutti ad aiutare Microsoft nel recuperare terreno rispetto alle altre piattaforme mobile e in maniera particolare rispetto ad Android.

Il sistema operativo di Google per il momento resta comunque in testa ma il suo market share è divenuto stazionario.

Italia a parte Windows Phone ha ottenuto risultati soddisfacenti anche nel Regno Unito dove è passato dal precedente 2,2% all’attuale 5,9%.

Nei paesi che contano un maggior numero di abitati come, ad esempio, gli Stati Uniti e la Cina, dominano invece incontrastati Android e iOS e Windows Phone non è ancora in grado di riscuotere una buona dose di successo.

Via | THE INQUIRER

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