Errore 53 per iPhone 6S e non solo: nuova battaglia legale per Apple?

di Tania Ascari Commenta

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Nuovi problemi in casa Apple. La riparazione del Touch ID per iPhone 5S, iPhone 6 ed iPhone 6S tramite centri autorizzati non è consentita. Non a caso gli utenti che hanno seguito questo percorso parlano in questi giorni del presunto “Errore 53“.

La presa di posizione da parte di Apple sotto questo punto di vista sembra essere piuttosto chiara:

“Il nostro obiettivo più importante è proteggere i dati relativi alle impronte digitali, utilizzato un’enclave protetta che viene accoppiata in modo univoco al sensore del Touch ID. Quando l’iPhone con problemi al Touch ID viene riparato presso un centro autorizzato Apple, viene ri-convalidato l’accoppiamento. Questo controllo assicura che il dispositivo e tutte le funzioni del Touch ID rimangano sicure. Senza questo abbinamento univoco, un malintenzionato potrebbe sostituire il contatto del Touch ID per avere accesso ai dati memorizzati sull’iPhone e per utilizzare Apple Pay ed effettuare pagamenti non autorizzati”.

Allo stesso tempo, però, lo è anche quella di uno studio legale di Seattle che a detta di MacRumors sta raccogliendo le denunce da parte degli utenti per poi dar vita ad un’azione nei confronti della mela morsicata:

“Apple non può costringere intenzionalmente gli utenti ad utilizzare i loro servizi di riparazione, che costano molto di più rispetto ai negozi di terze parti. Uno schermo sostituito in uno di questi centri non autorizzati costa dai 50 agli 80 dollari, mentre Apple ti fa pagare 129 dollari o anche di più. Lo stesso avviene anche con il Touch ID, visto che presso Apple la riparazione costa 300 dollari. Apple non può impedire ai suoi clienti di trovare metodi alternativi per risolvere i problemi ai dispositivi leggittimaemnte acquistati”.

Come andrà a finire questa storia? La sensazione è che arrivati a questo punto sia inevitabile l’ennesima battaglia legale degli ultimi anni che vedrà ancora una volta protagonista Apple da un lato, e parte dei suoi clienti dall’altro. Staremo a vedere se la polemica rientrerà.

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