Gli smartphone, la nuova frontiera dei videogiochi

di Tania Ascari Commenta

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Pensavate che le console come XBox e PlayStation erano i re incontrastati del mondo dei videogiochi? Ebbene, vi sbagliavate. Perché la nuova frontiera sono gli smartphone. È questa la conclusione a cui sono giunti Tommy Palm, il responsabile della saga di Candy Crush, e Ian Livingstone, uno dei creatori di Tomb Raider, in un recente dibattito sul futuro del settore organizzato dal Fun & Serious Game Festival di Bilbao. Entrambi i creativi hanno sottolineato come il costante aumento di giocatori che scelgono i dispositivi mobili e l’accesa concorrenza tra case produttrici costituiscano la chiave per l’evoluzione dei videogiochi nei prossimi anni.

La semplicità e l’accessibilità dei giochi su smartphone sono stati fattori decisivi per l’aumento del pubblico che consuma questo tipo di prodotti interattivi. L’offerta di applicazioni, secondo Palm e Livingstone, ha poi fatti il resto, aumentando il numero degli sviluppatori e di conseguenza provocando una positiva e costante evoluzione nell’offerta.

candy crush

“Ci abitueremo a vedere sempre più persone che giocano col proprio cellulare, ormai è un fenomeno inarrestabile. È una delle cose fantastiche che abbiamo sperimentato con Candy Crush Saga, cioè che il gioco ormai non coinvolge solo i giovani, ma al contrario si è dimostrato una forma di svago meraviglioso per tutti, indipendentemente dal sesso e dall’età”, ha spiegato Palm, che l’anno scorso superato FarmVille come il gioco più popolare di Facebook, con una media di 45,6 milioni di utenti al mese.

Al suo fianco annuiva Ian Livingstone, uno dei “papà” di Tomb Raider e Deus Ex, che allo stesso tempo risaltava come l’industria del gioco stia crescendo a una velocità “incredibile” proprio grazie alla semplicità delle proposte per smartphone. “Quello dei videogiochi si sta trasformando in un mercato dell’intrattenimento massivo. È sufficiente guardarsi attorno per vedere quanta gente gioca col proprio cellulare ovunque: in treno, in metro, sull’autobus. La banda larga ad alta velocità e le piccole compagnie indipendenti hanno permesso lo sviluppo di nuove maniere di giocare che sono già socialmente, culturalmente ed economicamente importanti”, ha precisato Livingstone. D’altra parte, è evidente negli ultimi tempi anche il successo dei giochi di scommesse online come le slot e il poker, che permettono pure di guadagnare dei notevoli premi in denaro.

Livingstone calcola che i ricavi annuali dell’industria dei videogiochi su smartphone passeranno dagli attuali 60 miliardi di dollari ai 90 miliardi nel 2015. “Sarà una crescita enorme e una grande opportunità per i piccoli studios, ha aggiunto il fondatore di Fighting Fantasy, che nel 2006 è stato anche insignito dell’onorificenza ddell’Ordine dell’Impero Britannico.

“Negli store di applicazioni si trova qualsiasi gioco. Lo sforzo nella creazione di nuovi videogiochi sta nell’arrivare quanto più facilmente possibile al pubblico”, ha affermato Tommy Palm, cosciente che il suo Candy Crush sia stata l’applicazione più scaricata dall’App Store del 2013. “Siamo ancora agli inzi. Sebbene ci siano più di 80.000 giochi disponibili, nel futuro ce ne saranno molti di più”, gli ha fatto eco Livingstone.

Attualmente il creatore della saga di Candy Crush Saga mantiene il timone di comando della sua compagnia King, focalizzandosi sullo sviluppo di giochi sociali e di nuovi titoli per smartphone, mentre Livingstone ha abbandonato il settore dell’intrattenimento per passare ai giochi “seri”. Infatti, con la sua Livingstone Foundation promuove l’uso dei giochi nelle aule scolastiche affinché l’apprendimento sia “piacevole e profondo” allo stesso tempo. “Quando mi dedicavo all’entertainment mi sono reso conto si può imparare in una maniera fantastica giocando: puoi risolvere dei puzzle, dei problemi, prendere delle decisioni, rischiare… tutti strumenti indispensabili per l’insegnamento”. Livingstone ha assicurato che la società inzia a percepire tutto quello che si può raggiungere con la tecnologia, sebbene lo stia imparando “molto lentamente”.

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